mercoledì 21 novembre 2012

Eolo, dio dei venti

“Tali pensieri volgendo nell'animo acceso la Dea pervenne alla patria dei nembi: 
alle isole Eolie, terre che scuote dei venti Australi il furore. 
Eolo vi regna: in vasto andro domina l'impeto di tempeste sonore e i venti chiude e incatena. Essi con murmure grande fremono irati d'intorno alle chiuse pareti del monte.
Eolo su alta roccia siede tenendo lo scettro e allenta l'urto dell'ira“
Eneide (Libro I) - Virgilio

 Eolo! Venti, spiriti dei morti!
Il mito racconta che i più famosi popoli ellenici discesero da Elleno (stabilitosi in Tessaglia) che sposando Orside generò Eolo, Doro e Suto. Quest’ultimo generò con Creusa, Ione e Acheo. Da qui discesero i popoli ellenici più famosi: Dori, Ioni, Achei ed Eoli.
Eolo, dio dei venti non fu l’Eolo originario, figlio di Elleno, ma suo nipote. Per semplificare il tutto ho creato l’albero genealogico.

Eolo (chiamato così per la somiglianza del nonno), figlio di Posidone e Melanippa, che assieme al gemello Beoto furono esposti sul monte Perlio per ordine di Desmonte (padre adottivo di Melanippa) per farli divorare dalle belve; i due pargoli furono salvati da un mandriano. Nell’Icaria intanto, il re Metaponto lamentava della sterilità della moglie Teano. Quest’ultima invocò l’aiuto del mandriano che avevo salvato i due gemelli facendo credere al marito di essere suoi. Ma Teano non fu sterile e partorì anche lei due gemelli, ma di gran lunga più brutti dei due gemelli divini. Teano allora ingelosita, ordinò ai figli naturali di uccidere i fratellastri durante la caccia, simulando un incidente. Ma Eolo e Beoto furono aiutati dal vero padre Posidone uccidendo i gemelli di Teano; quest’ultima si trafisse con un coltello il petto.
Eolo salpò con alcuni compagni nelle sette isole del Mar Tirreno conquistandole, che presero il nome da lui, Isole Eolie. Zeus aveva imprigionato i venti, gli "spiriti dei morti", nell’isola Lipari (la maggiore delle Eolie) perché temeva che se fossero rimasti incontrollati avrebbero potuto spazzare terra e mare. Inizialmente fu Era (moglie di Zeus) a controllarli, ma incaricò Eolo di custodirli. A Lipari costruì la sua dimora, un palazzo ornato da mura di bronzo, vivendo con la moglie Enarete e i suoi dodici figli; costrinse alcuni di questi ad emigrare per aver commesso atti incestuosi, considerata una prerogativa solamente divina.
Il potere di Eolo consisteva nel liberare i venti, secondo il proprio giudizio o quello di un nume. Se voleva scatenare una tempesta, apriva con la sua punta della lancia un varco nella scogliera dell’isola, facendo precipitare i venti all’aperto. Quando arrivò il momento di morire, per la sua straordinaria capacità di poterli dominare, Zeus lo risparmiò dal Tartaro (regno dei defunti) permettendogli di partecipare al banchetto degli Dei.

Francesco Conti

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