martedì 20 novembre 2012

Isaac Asimov, Il libro di fisica ( Bestsellers Oscar Mondadori, 2011)



Ultimamente, a seguito delle nuove scoperte riguardanti il neutrino, la comunità scientifica è in grande agitazione. Tra il pubblico, specialista e non, si fa un gran parlare di particelle, di acceleratori, di tunnel, di velocità della luce, insomma di “scoperte del neutrino” tanto generiche quanto errate. Ma vi siete mai chiesti cos’è un neutrino, o più genericamente cos’è una particella?Oppure cos’è un acceleratore di particelle? O ancora, perchè la velocità della luce sembra essere tanto importante?
Sono queste tutte domande all’ordine del giorno, e non solo in virtù delle ultime scoperte, ma soprattutto per il mondo in cui viviamo, in cui la scienza sembra avere assunto ormai una posizione di rilievo ed autorità innegabili; fortunatamente però tali domande hanno delle risposte accessibili anche per il “profano”, che le potrà agevolmente reperire attraverso la lettura de Il libro di Fisica di Isaac Asimov, edito per i tipi della Mondadori ed entrato più recentemente anche tra i bestsellers.
Certamente, l’Autore in questione è noto nel nostro paese sopratutto per i suoi racconti di fantascienza e specialmente di robotica, i quali, oltre a registrare una grande tiratura, sono stati a volte anche oggetto di produzioni cinematografiche ( è questo il caso, ad es. di Io, Robot o de L’uomo bicentenario). Eppure, specialmente Oltreoceano, ma anche in Italia, il celebre scienziato-romanziere di origine russa è anche ben noto per la sua saggistica scientifica di stampo divulgativo. Ed è appunto a questo “genere” che appartiene il libro qui recensito, uscito nel 1984 col titolo originale di Asimov’s new guide to Science, ultimo capitolo della fortunata serie Guide to Science inaugurata da Asimov più di venti anni prima, ed edito in Italia in due volumi separati, tradotti impropriamente con i titoli diManuale di Biologia Manuale di Fisica, e, seppur sommariamente, di quest’ultimo ci occuperemo in questa sede.
Il saggio si compone di dieci corposi capitoli, nei quali Asimov, con una prosa sempre densa e scorrevole, nonché chiara ed essenziale ( sebbene tale “essenzialità” gli sia valsa a volte come una critica, specie nei romanzi) si “diletta” ad illustrare al lettore i principali temi, problematiche e teorie delle scienze attuali (dove naturalmente per “attuale” si deve intendere qui fino al 1984), partendo dai settori che si occupano del macrocosmo – l’universo, il sistema solare, le galassie, la Terra, etc. -, passando poi per le scienze del microcosmo con le loro relative problematiche (ad es. la chimica e gli elementi, la fisica e il “mistero” dell’atomo, le onde e la natura della luce) e per arrivare infine alla trattazione dei dispositivi artificiali che di tali forze e fenomeni si avvalgono, ossia le macchine e i reattori.
Una piccola menzione a parte merita poi il primo capitolo, Che cos’è la scienza?, il quale ci mostra un Asimov che esce per un attimo dai panni dello scienziato “puro” – se mai egli scienziato puro è stato – per entrare nel campo dell’epistemologia e porsi la complessa questione dell’origine della scienza, la quale troverebbe risposta in una prospettiva bio-antropologica. Infatti, secondo il Nostro, la scienza riceverebbe il suo primo impulso dalla curiosità, la quale a sua volta procederebbe di pari passo con la sempre maggiore complessità ed evoluzione del mondo organico, dimodochè Asimov può affermare che “più il cervello è progredito, maggiore è l’impulso a esplorare, maggiore il ‘sovrappiù di curiosità’ ”. Questa dunque, a grandi linee, l’“ipotesi” epistemologica di fondo, che viene tra l’altro sviluppata apprezzabilmente dall’autore in senso storico-genealogico, narrando in  qual modo si è pervenuti, dall’originario “desiderio di sapere” (philo-sophia) dei Greci allo sperimentalismo del XVII Secolo, per arrivare poi al grande edificio della fisica classica di Newton e infine a quella che è la scienza odierna.
Peraltro, a maggior beneficio del lettore, tale “metodo” storico-genealogico, se così si può chiamare, viene applicato diffusamente attraverso i vari capitoli del libro: così, ad es., trattando di universo e sistema solare, Asimov prende le mosse dalla scienza antica (le prime misurazioni, il sistema aristotelico-tolemaico) per poi arrivare, passo passo, al sistema copernicano, e poi ancora alle teorie e ai problemi più recenti, come la nascita dell’universo o i buchi neri.
Naturalmente, però, la storia non esaurisce affatto quest’opera, della quale il dilettante apprezzerà sopratutto la grande ricchezza delle tematiche riportate ed esplicitate, al punto da poter ben dire che qui non esistono un singolo fenomeno, esperimento o teoria degni di nota che non vengano trattati, e per convincersene basti sfogliare l’indice analitico degli argomenti, che conta quasi 2000 voci (!): ed infatti la penna di Asimov, attraverso i meandri della storia e dei grandi scienziati che l’hanno segnata, si inoltra puntualmente nell’analisi e nella spiegazione dei principali fatti scientifici, dai più banali quali la caduta di una pietra o l’elettricità statica, fino ad arrivare più avanti alle teorie più complesse ed “incomprensibili”, com’è il caso della fisica quantistica o della famigerata relatività einsteiniana, il tutto con uno stile che – come già accennato – se non eccelle in letterarietà, brilla per chiarezza e concisione, oltre che per la grande facilità di lettura che ispira.
Ed ancora, ultimo ma non meno importante, si apprezza anche la presenza per così dire “attiva” dell’Autore, il quale più volte, affrontando tematiche dai risvolti spinosi, quali l’energia nucleare, il surriscaldamento globale o la cosiddetta “morte dell’universo”, solo per citarne alcune, non si “nasconde” affatto tra le pagine del libro ( come il luogo comune dello scienziato potrebbe suggerire ad alcuni), ma si mette anzi in prima linea nel discutere risvolti pratici, rischi e vantaggi dell’attività scientifica, condannando fermamente, come nel caso della bomba atomica, qualsiasi utilizzo pratico della scienza che vada contro il bene comune dell’umanità.
In breve un libro, questo, consigliato ad un pubblico vasto ed eterogeneo: tanto all’esperto di scienza, o allo scienziato di professione, che sicuramente ne apprezzerà l’elemento narrativo, che lo rende una vera e propria sintesi, seppur succinta, di due millenni e più di scienza, quanto al dilettante, che da questa lettura potrà guadagnare una buona conoscenza, seppur intuitiva, dei principali problemi e prospettive delle scienze contemporanee e non solo, in maniera scevra da luoghi comuni e sopratutto esaustiva e di facile comprensione.
Giuseppe Raudino

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